COSA SONO I COSMECEUTICI?


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  • 30/04/2021
  • JOB BLOG

Il termine cosmeceutica viene coniato nei primi anni '90 per definire un prodotto che unisce la cosmesi alla farmaceutica, un’esigenza nata con l’obiettivo di far fronte a un mercato in continua evoluzione.

Parliamo di prodotti come creme, unguenti e lozioni usati per applicazioni locali sulla cute; a differenza dei prodotti cosmetici, oltre a finalità estetiche, i cosiddetti cosmeceutici puntano anche un’azione simil farmaceutica. Diciamo simil farmaceutica perché non stiamo parlando di farmaci nel senso stretto del termine, anche se spesso contengono gli stessi principi attivi presenti in preparazioni medicinali.

Potremmo dire che un prodotto cosmeceutico si presenta come una sorta di evoluzione del cosmetico classico perché la sua composizione "innovativa", frutto di formulazioni che vengono descritte come più efficaci sulla pelle, agisce in profondità. L’efficacia non è però documentata come invece avviene con i farmaci, così come non esiste una regolamentazione vera e propria per i prodotti cosmeceutici, tuttora collocati in una zona grigia a metà tra cosmesi e farmacologia.

L’unica indicazione al riguardo è stata attivata nel 2013 dal Parlamento Europeo, che, pur non riconoscendo la categoria ibrida, riscrive la definizione di cosmetico, descrivendolo come "qualsiasi sostanza o miscela destinata ad essere applicata sulle superfici esterne del corpo umano (epidermide, sistema pilifero e capelli, unghie, labbra, organi genitali esterni) oppure sui denti e sulle mucose della bocca allo scopo esclusivamente o prevalentemente di pulirli, profumarli, modificarne l'aspetto, proteggerli, mantenerli in buono stato o correggere gli odori corporei".

Questa regolamentazione ha introdotto anche un sistema di controllo dei prodotti cosmetici tra gli stati membri dell’Unione, la cosmetovigilanza, che si occupa dell’analisi e della valutazione dei dati relativi al loro utilizzo.

Questo perché il confine tra prodotto cosmetico e una sua versione "più efficace" è estremamente labile. Il termine "cosmeceutico" viene spesso utilizzato nella pubblicità cosmetica e da molti è ritenuto fuorviante per il consumatore; quest’ultimo, infatti, potrebbe erroneamente scambiare un cosmeceutico o nutricosmetico per un prodotto farmacologico, immaginando che i cosmeceutici siano sottoposti agli stessi test di efficacia e controllo di qualità richiesti per i farmaci.

Solo i farmaci possono curare malattie legate alla pelle, sebbene alcuni inestetismi cutanei come cellulite o macchie scure possano migliorare con l'applicazione costante di alcuni prodotti. L’efficacia reale - lo ripetiamo- non è scientificamente dimostrata né garantita in nessun caso.

Il mercato cosmetico attuale si ritrova a far fronte alla domanda di un pubblico alla ricerca di prodotti sempre più naturali, motivo che spinge le case di produzione al perfezionamento continuo delle loro formulazioni. Questo porta a preferire ingredienti naturali, biologici e in grado di apportare benefici a lungo termine, così da accontentare una clientela esigente e informata, a cui garantire soluzioni nuove e al passo coi tempi.

E tu, cosa pensi della cosmeceutica?

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Commenti

Job On Beauty
28/05/2021 13:17
Buongiorno Anna, grazie per il tuo commento! Dal punto di vista regolatorio e tecnico, la parola “cosmeceutico” non è propriamente corretta: sono i COSMETICI a dover rispondere al Regolamento Europeo 1223/2009 al fine di tutelare il consumatore in termini di sicurezza ed efficacia, mentre i cosmeceutici non sono considerati come categoria a sé. Alcune sostanze utilizzate nei prodotti cosmetici hanno dei limiti di utilizzo: possono essere utilizzate in quantità maggiori dell'1%, salvo che non ricadano nell’Allegato 3 del Regolamento Europeo, dove ci sono anche limiti inferiori all'1%. Non esiste dunque nessuna regolamentazione specifica per quanto riguardo i cosmeceutici, parola che personalmente non apprezzo in quanto non ha valenza scientifica ma solo una funzione a livello di marketing nei canali salutistici (farmacia, parafarmacia, ecc). Esiste solo il buon senso tecnico: se l’intenzione è di sviluppare dei prodotti che vantino delle attività/efficacia, a livello formulativo dovrò inserire ingredienti in una percentuale che mi permetta di sostenere un test clinico (minimo 20 volontari in laboratorio accreditato 17025), al fine di avere un Documento Scientifico a supporto dei claim marketing che voglio indicare sul prodotto. Rimaniamo a disposizione per qualsiasi altra delucidazione. Nicola Barbini – Direzione Scientifica, Job On Beauty
Anna
13/05/2021 18:55
Trovo l'argomento molto interessante e vorrei poter approfondire la questione. In particolare mi chiedo se la differente attivitĂ /efficacia tra un cosmetico e un cosmeceutico oltre alla composizione sia data dalla concentrazione delle sostanze contenute? Da alcuni corsi universitari, mi pare di ricordare che la concentrazione massima degli ingredienti elencanti nell'inci di un prodotto cosmetico non possa superare l'1%. La regolamentazione dei cosmeceutici prevede limiti differenti?