COSMESI NEWS: PRODOTTI COSMETICI e SICUREZZA


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  • 5 Giugno 2020
  • online

COSMESI NEWS: PRODOTTI COSMETICI E SICUREZZA

La valutazione della sicurezza come percorso di progettazione e sviluppo.

Quando compriamo un prodotto cosmetico lo acquistiamo per donarci un momento di bellezza e benessere e siamo sicuri della scelta, della percezione di qualità e del risultato. Quindi non pensiamo che il prodotto possa avere effetti negativi legati alla tossicità degli ingredienti.

Tutto questo è possibile in quanto l’impegno dell’industria cosmetica e delle autorità competenti è sempre rivolto ad assicurare la sicurezza dei prodotti cosmetici e a tutelare la salute delle persone con disposizioni di legge ben precise, che le aziende seguono consentendo quindi di avere sempre più prodotti sicuri sul mercato.

Il Regolamento 1223/2009 stabilisce che tutti i prodotti cosmetici devono essere fabbricati, manipolati, confezionati e venduti in modo tale da non causare danni alla salute delle persone.

I requisiti di sicurezza sono garantiti essenzialmente da:

- liste positive e negative degli ingredienti

- indicazioni sul prodotto cosmetico

- presentazione corretta del prodotto

- dossier/PIF del prodotto cosmetico

In merito all’ultimo punto, è essenziale essere precisi in modo tale da creare un documento che sia il più armonico possibile con tutti gli attori della filiera cosmetica.

Il PIF del prodotto, deve contenere informazioni sul cosmetico, che comprendono:

la formula qualitativa e quantitativa (che consente di identificare gli ingredienti e le loro percentuali impiegate nel cosmetico); il metodo di fabbricazione, che deve essere conforme alle norme di buona fabbricazione o GMP (Good Manufacturing Practice); le specifiche chimico-fisiche e microbiologiche di tutti gli ingredienti usati e del prodotto finito; la valutazione di sicurezza del prodotto cosmetico finito; le prove degli effetti vantati dal prodotto; i dati esistenti sugli effetti indesiderati per la salute umana provocati dal cosmetico in seguito alla sua utilizzazione; la relazione in cui vengono esposte le motivazioni per le quali si ritiene un prodotto sicuro.

La valutazione di sicurezza del prodotto cosmetico finito deve essere compiuta necessariamente da un esperto qualificato, interno od esterno all’azienda. La normativa stabilisce che il valutatore della sicurezza deve essere in possesso di precisi titoli di studio (in Italia uno dei seguenti diplomi di laurea o del titolo di equivalente disciplina universitaria di un Paese dell’Unione Europea: in medicina, chirurgia, scienze biologiche, farmacia, chimica e tecnologie farmaceutiche, chimica o in chimica industriale).

Nelle procedure di valutazione si deve tenere conto sia delle proprietà intrinseche, di ogni singolo ingrediente utilizzato (chimiche e tossicologiche) sia della quantità cui è esposto il consumatore durante l’uso reale del prodotto in modo da effettuare una stima accurata dell’eventuale rischio che potrebbe essere associato all’impiego del prodotto.

Il Regolamento prevede che una parte delle informazioni inserite nel PIF cosmetico deve essere resa facilmente accessibile ai consumatori da parte delle aziende, anche attraverso un sito internet.

La formula qualitativa, i dati quantitativi delle eventuali sostanze classificate come pericolose e le informazioni su eventi indesiderabili registrati devono essere a disposizione del pubblico che ne fa richiesta. In questo modo, si favorisce una scelta libera e del tutto consapevole.

La sicurezza per la salute umana dei cosmetici è ulteriormente garantita anche dai numerosi test effettuati sui prodotti dalle aziende produttrici. Non si tratta di verifiche previste in forma obbligatoria dalla legge, ma eseguite volontariamente dall’azienda cosmetica per avere conferma della buona tollerabilità cutanea dei prodotti.

I più comuni sono: - PATCH TEST - STINGING TEST - TEST DI TOLLERABILITA’ D’ USO - TEST CHIMICO - FISICI E MICROBIOLOGICI

La valutazione di sicurezza può essere generata in azienda come percorso progettuale quando si elabora un nuovo formulato cosmetico, in questo modo il documento arriva alla sua stesura finale e controllo in maniera molto naturale e senza motivi di attrito tra i vari dipartimenti R&D / REGOLATORIO / QUALITA’.

Questa metodica permette di utilizzare il documento anche come possibile procedura di progettazione consentendo alle aziende di armonizzare nel proprio ciclo di flussi industriali l'elaborazione del PIF riguardante un nuovo prodotto già nella sua fase di sviluppo.

   

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