Dati di mercato del settore cosmetico


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  • 07/06/2022
  • JOB BLOG

Una panoramica sui dati di mercato del settore cosmetico da prima della pandemia a oggi, per capire come sono cambiate le vendite e le priorità delle aziende

L’anno della pandemia ha fatto crollare le vendite di numerosi settori, costringendo diverse imprese talvolta a chiudere, o a rallentare, talvolta a rivalutare le dinamiche solite, dando la priorità alla vendita online per riuscire a tenersi a galla.

Il settore cosmetico, che era riuscito a difendersi bene anche negli anni della crisi economica nel 2001 e nel 2008, con la pandemia ha subìto un grosso rallentamento in termini di vendite e volumi di produzione.

Nell’anno 2019, poco prima del covid, i dati registrati dall’industria cosmetica dichiaravano una stima di fatturato totale pari a 12,1 miliardi, diminuita del 20% con l’inizio della pandemia. Per riuscire a vedere una incoraggiante ripresa si è dovuto attendere il 2021, quando, nel primo semestre dell’anno, si è visto un segnale di crescita dovuto alle riaperture delle attività economiche. Il lento e graduale ritorno alla “normalità” ha consentito di chiudere il secondo semestre del 2021 con valori del fatturato a livello pre-pandemico.

Il 2021 è terminato dunque con un recupero del 10,2% sul 2020 e ora le previsioni per il 2022 parlano di una chiusura a 12,5 miliardi, anche se bisognerà aspettare la fine dell’anno per avere conferma.

I settori dell’industria cosmetica: dati e previsioni

La filiera completa dell’industria cosmetica italiana è rappresentata da diversi settori e categorie:

  • Produttori materie prime
  • Distributori materie prime
  • Packaging
  • Servizi
  • Produttori prodotto finito
  • Distributori prodotto finito

Il settore al completo vanta circa 400 mila addetti, un numero che si converte in un impatto economico pari a 33,2 miliardi. Il numero di addetti è ovviamente in continua crescita, complice l’aumento di assunzioni nelle aziende e la continua ricerca di professionisti da formare.

Anche i professionisti sono attirati dalle aziende cosmetiche, così come i consumatori che trovano nell’online il primo canale di vendita a cui fare riferimento.

L’online come canale di vendita principale ha registrato una crescita del 23% tra il 2020 e il 2021, complice il periodo di lockdown in cui, per qualche mese, l’unica finestra sul mondo è stato internet. La parte di comunicazione relativa al digitale e al marketing sta diventando sempre più importante per il posizionamento delle aziende, motivo per cui gli investimenti da parte di queste ultime si sono fatti più cospicui.

Gli unici settori ad aver registrato una crescita, seppur minima, durante il corso del 2020, sono stati quelli della grande distribuzione e della farmaceutica, poiché hanno assunto un ruolo di primaria importanza durante i mesi del lockdown.

Nel 2021, invece, sono tornati a crescere anche i settori della profumeria, estetica, acconciatori, erboristeria, tornando più o meno ai dati del 2019 e riaffermando il marchio Made in Italy come sinonimo di qualità in tutto il mondo.

Infatti il Made in Italy cosmetico è una vera e propria risorsa per l’economia nazionale dal momento che esportiamo più di quanto importiamo.

Se vogliamo fare delle previsioni anche su questo, possiamo dire che dal 2022 ci si aspettano 5 miliardi di esportazione grazie a categorie specifiche come skincare e make up. L’hair care, invece, è la categoria che in termine di volumi esporta più degli altri, diventando a pieno titolo l’eccellenza italiana di punta dopo il make up.

Cosa ne pensi? Qual è la tua esperienza? Scrivilo in un commento qui sotto!

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