La cosmesi al tempo del COVID


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  • settembre 2020
  • online

LA COSMESI AL TEMPO DEL COVID

Anno 2019 dati in forte crescita: dodici miliardi di euro di fatturato, con un incremento del 2% e un export di 5 miliardi, in aumento del 2% che porta la bilancia commerciale al valore record di quasi 3 miliardi. Questa la fotografia del settore della cosmetica fino agli inizi del 2020. L’emergenza da coronavirus ha, infatti, cambiato molte cose pesando come un macigno sui conti delle aziende cosmetiche che non si fermano e, anzi, rilanciano sul piano della ricerca ed innovazione per rispondere alle mutate esigenze di consumo del mercato, italiano e globale, legate alla pandemia.

Secondo un’indagine flash relativa al periodo 20-30 aprile condotta dall’associazione di categoria Cosmetica Italia, il settore ha perso in media il 48% del valore. In particolare nei vari canali la situazione è la seguente: il mass market ha ceduto il 40%; la profumeria ha confermato la pesante contrazione (-75%), compensata in parte dall’online (l’e-commerce è cresciuto di quasi il 40%) e dalla riapertura di qualche catena. Rallenta la flessione nelle farmacie (-25%), dove si era fermata la vendita di dermocosmesi (niente solari e poca cura persona). Calo dei consumi anche in erboristeria (-75%) e la chiusura del mondo professionale, estetica e parrucchieri ha causato una contrazione molto importante. Le previsioni a breve e medio periodo vanno nella direzione della necessità di coniugare sicurezza e lavoro e la possibilità di creare eventi webinar di innovazione, formazione e proposizione commerciale, stanno consentendo una ripresa importante per recuperare il terreno perduto. Dalle aree tecniche, forse le più preparate, alle attività di marketing, ricerca e sviluppo, si sta ripensando l’intero modello aziendale. Si troveranno nuove opportunità di disintermediazione, in presenza del calo di operatori marginali e di riorganizzazione delle filiere, fino alla distribuzione presso il punto vendita, sia fisico che virtuale.

La riconversione industriale. Molte aziende non si sono fermate, piuttosto hanno riconvertito la produzione per fabbricare gel igienizzanti per le mani, il cosmetico in assoluto più richiesto dal mercato per circa due mesi e che adesso si è stabilizzato in termini di volumi. Questi prodotti rimarranno nell’uso quotidiano, permettendo alle aziende di aver colto un’opportunità con apertura di un nuovo mercato. Durante l’emergenza le abitudini di acquisto sono cambiate: più prodotti per l’igiene del corpo, in forte riduzione make-up, solari e dermocosmesi, blocco dei prodotti professionali (salvo sporadici casi di rivendita) e prodotti lusso, mentre crescono i consumi di prodotti per capelli e colorazione domestica. 

Situazione Globale. Nel corso del 2020, a livello mondiale, si stima un calo della domanda di cosmetici di poco inferiore al 30%. Le produzioni di make-up B2B stanno ripartendo con un posticipo degli ordini dal 2020 al primo semestre del 2021. Tutte le aziende si sono attrezzate con presentazioni di collezioni e nuovi prodotti creando degli appuntamenti virtuali che hanno consentito di far vedere le innovazioni e le ricerche affrontate nel 2019, pronte per il 2020 e che verranno utilizzate nel 2021. Questa pandemia ha consentito di creare degli eventi web molto interessanti che consentiranno di attuare azioni marketing molto importanti nel prossimo futuro.

Ricerca & Sviluppo. Il settore cosmetico, sempre attento all’innovazione, non si è fermato anzi, gli investimenti in ricerca sono rimasti identici al 2019. Questo conferma che il cosmetico MADE IN ITALY rilancia anche nelle situazioni più difficili, consapevoli che i prodotti italiani sono riconosciuti nel mondo come prodotti ad altissima creatività, bellezza e scienza e tutto il comparto sta ripartendo proprio dalla ricerca & sviluppo.

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