QUANDO ASSUMERE NON BASTA


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  • 25/08/2021
  • JOB BLOG

L'IMPORTANZA DELL'EMPLOYEE RETENTION PER LE AZIENDE

Il termine employee retention sta ad indicare quelle strategie volte al mantenimento delle risorse nell'azienda, con l'obiettivo di farle crescere a livello sia professionale che personale.

Queste strategie si basano su politiche aziendali orientate alla valorizzazione del capitale umano, con un'attenzione speciale alle esigenze del dipendente e alle sue qualità; se il lavoratore viene messo in condizione di dare il meglio sarà infatti più produttivo e soddisfatto, trasformandosi in una risorsa preziosa per l'azienda. Senza contare che uno degli scopi dell'employee retention è inserire nell'organico risorse destinate, in futuro, a rivestire posizioni manageriali o di responsabilità.

I punti chiave della strategia di employee retention

Cosmetica e healthcare sono settori altamente competitivi e specializzati, soggetti a una forte concorrenza; è decisivo per queste aziende accaparrarsi i migliori talenti in circolazione, ma ancor più mantenerli negli anni, garantendo loro una crescita costante.

Un'azienda che adotta una strategia di talent acquisition deve porsi delle domande per analizzare quale sia la migliore strategia di retention da mettere a frutto.

Vediamo insieme alcuni punti sempre validi:

  • Aumentare il livello di engagement ascoltando le opinioni dei collaboratori, promuovendo progetti e attività esterne atte a comunicare la cultura aziendale, riconoscere i meriti individuali e del team e celebrare i successi.
  • Adottare sistemi di total rewarding per attrarre e motivare i dipendenti a perseguire gli obiettivi aziendali, attraverso benefit in denaro in aggiunta allo stipendio, dove il plus monetario rappresenta un premio meritato per chi si distingue in termini di produttività, valori e propositività.
  • Offrire opportunità di formazione per accrescere il bagaglio professionale della risorsa, che in questo modo può aggiornare le sue competenze e restare al passo con le esigenze dell'azienda.
  • Mantenere equilibrio tra vita privata e il lavoro: il lavoro non deve sottrarre tempo alla vita privata perché si lavora per vivere e non il contrario. Specie nel corso della pandemia, soluzioni come lo smart-working (link) hanno dimostrato una ottimizzazione della produttività del dipendente che, lavorando da casa, riesce a incastrare i diversi impegni della giornata con meno difficoltà.
  • Creare un buon rapporto con il capo, che dovrebbe essere considerato come punto di riferimento e di sostegno, basando la relazione su rispetto e stima reciproca.
  • Accrescere la cultura del feedback, il modo più efficace per creare un contesto lavorativo in continua evoluzione. Per farlo, è necessario mettere in risalto le persone, da considerare come il motore portante dell'azienda, e per questo vanno messe in condizione di esprimersi al meglio delle loro potenzialità.
  • Limitare il turnover: cambiare personale di frequente non è un buon biglietto da visita per le aziende; al contrario, consolidare il proprio team dimostra un'attenzione per l'ambiente lavorativo e per le persone che lo vivono nel quotidiano. Il turnover non deve e non può certamente sparire, anche perché diventa impensabile per un'azienda basarsi al 100% sull'employee retention. Se però quest'ultimo è fatto bene le risorse che abbandonano il team manterranno il ricordo di un'esperienza positiva e la condivideranno anche all'esterno, consolidando il brand aziendale.

Il focus dell'employee retention dev'essere dunque orientato alle esigenze dei lavoratori e alle loro ambizioni. L'azienda deve evitare di pensare in senso univoco a quello che il lavoratore può fare per lei, perché altrettanto importante è il ruolo che l'azienda assume per il lavoratore e ciò che è in suo potere per spronarlo a dare il massimo.

Che ne pensate della strategia di employee retention messa in atto da un numero sempre crescente di aziende? Secondo voi funziona? Scrivetelo nei commenti

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